martedì 15 dicembre 2015

Lili Refrain - Kawax



Lili Refrain – Kawax
(Subsound Records, 2013)

Quando pensiamo ad un musica intima e personale, suonata soltanto con chitarra e voce, non ci vengono in mente né spirali psichedeliche che si inseguono come edera su muraglie di droni, né distorsioni che si sfibrano e riannodano in tenebrosi labirinti generati da una voce spettrale. Non è esattamente questa l’idea tradizionale di intimità che abbiamo in mente. Per fortuna ci sono musicisti come Lili Refrain che ignorano il concetto di “tradizionale”, accompagnando senza alcun timore l’ascoltatore lungo coordinate inusuali. La musica dell’artista romana è - come ben sa chi ha assistito ad un suo concerto - un intimo paesaggio interiore generato da chitarra, pedaliera con effetti e voce. Nient’altro. Ma il paesaggio nel quale siamo immersi è un film d’animazione, surreale e visionario, degno della mente di René Laloux. Il suono è continuamente loopato, richiamando riflessi di (No Pussyfooting) di Fripp & Eno, mentre la voce genera atmosfere gotiche e spirituali per certi versi affini ai Dead Can Dance. Ma al di là dei richiami stilistici (Kawax può essere inserito nel filone del drone pesante e cosmico degli ultimi Earth e del progetto Harvestman di Steve Von Till) quello che colpisce della musica di Lili è la personalità prorompente e la sensibilità tipicamente femminile che la rende unica e assolutamente meravigliosa.
[R.T.]
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Lili Refrain – Kawax
(Subsound Records, 2013)

When we think about personal and intimate music, performed only by guitar and voice, we don’t think about psychedelic spirals stretched like ivy on walls of drones neither of distortions that wear themselves out and retie themselves in dark mazes generated by a ghostly voice. This is not exactly the traditional, usual, idea of intimacy. Fortunately there are some musicians - like Lili Refrain - that ignore “tradition” concept, conducting the listener to unusual paths without any fear. 
As every witness of her concerts knows, the music of the artist from Rome is an intimate interior landscape generated by guitar, pedal effects and voice. Nothing else. We find ourselves in a landscape which is an animated movie worthy of René Laloux creativity. The sound is continuously looped, recalling reflexes of (No Pussyfooting) by Fripp & Eno, while the voice generates gothic and spiritual atmospheres similar to Dead Can Dance. Beyond stylistic references (Kawax could be considered as part of the heavy and cosmic drone music as last Earth albums and Harvestman project by Steve Von Till are), the greatest surprise, about Lili’s music is its irrepressible personality and her typical feminine sensibility that makes it unique and absolutely wonderful.
[R.T]


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